Lo Smart Working, che si è diffuso a macchia d’olio durante la pandemia, potrebbe subire delle sostanziali novità a partire dal 1° ottobre.
Il diritto al lavoro agile per i lavoratori super-fragili, affetti da gravi patologie croniche, scade il 30 settembre. Questa proroga era stata disposta dalla legge di conversione del decreto Lavoro. Il decreto ministeriale del 4 febbraio 2022 ha specificamente individuato queste patologie come particolarmente gravi e con scarso compenso clinico. La proroga riguarda sia i lavoratori pubblici che privati.
I dipendenti che rientrano in una particolare categoria godono di una forte tutela per quanto riguarda il diritto allo smart working, che non è condizionato dalla compatibilità delle mansioni con questa modalità di lavoro. Inoltre, il datore di lavoro è obbligato ad assicurare la possibilità di lavorare in modalità agile anche attraverso l’assegnazione di una diversa mansione nella stessa categoria, senza alcuna riduzione della retribuzione.
La disposizione riguardante il lavoro agile rende difficile per i lavoratori super-fragili opporsi alle limitazioni temporali imposte dall’azienda. Inoltre, non viene considerata l’ipotesi in cui non ci sono mansioni che possono essere svolte da remoto, con il datore di lavoro che viene lasciato in una posizione scomoda. Questa situazione è differente in confronto a quella che riguarda altre due categorie di lavoratori: lavoratori fragili e genitori con figli under 14. Questi hanno il diritto al lavoro agile fino al 31 dicembre 2023.
Per queste due categorie di lavoratori che possono accedere al lavoro agile ci sono vincoli sulla compatibilità delle mansioni. Il datore di lavoro può negare l’accesso al lavoro agile se le mansioni non sono remotizzabili e può limitare il lavoro agile alle modalità stabilite da regolamenti e accordi aziendali. Ciò può comportare rischi di contenzioso.
Dal 1° ottobre la tutela per i lavoratori super-fragili verrà meno, con la possibilità di richiamo al lavoro in presenza. Tuttavia, questi lavoratori potranno ottenere una certificazione dal medico competente per rientrare nella categoria dei fragili e avere diritto al lavoro agile fino al 31 dicembre, se compatibile con le mansioni. La maggior intensità della tutela per i super-fragili ha comportato maggiori costi per i datori di lavoro.
Ci sono speranze che lo smart working venga prorogato anche per il prossimo anno? Allo stato attuale pare molto difficile, visto che coloro che contraggono il Covid non devono più restare in isolamento. A ciò si aggiunge anche la discutibilità delle tesi che vogliono il lavoro agile come una specie di “beneficio” a vantaggio di categorie di lavoratori che versano in particolari situazioni. In realtà, dovrebbe essere considerato uno strumento organizzativo la cui finalità è quella di rende il modo di lavorare più efficiente e flessibile.
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