In questo articolo spiegheremo a quanto ammonta l’assegno della pensione una volta lasciato il lavoro con alcuni calcoli.
Non si dovrebbe scegliere una carriera solo per la pensione, ma invece si dovrebbe avere un cervello attivo per continuare a pensare fino alla fine. Molte persone accettano lavori non desiderati solo per avere un reddito costante e contribuire alla pensione. Ma come calcolare la pensione sulla base degli anni di lavoro? Scopriamolo.
Calcolo pensione: come conoscere l’importo in base agli anni di lavoro
Non è possibile stabilire in anticipo l’importo della pensione, poiché dipende da diversi fattori come il tipo di lavoro, gli anni di contributi e lo stipendio. Inoltre, il criterio di calcolo utilizzato è importante da considerare. L’Inps fornisce ulteriori informazioni in merito, affermando che:
- “Il criterio per calcolare la pensione dipende dall’anzianità contributiva del lavoratore al 31 dicembre 1995. I lavoratori senza anzianità contributiva e quelli il cui sistema di calcolo è basato sugli istituti vigenti utilizzano il sistema di calcolo contributivo. I lavoratori con anzianità contributiva alla data del 31 dicembre 1995 utilizzano il sistema retributivo o misto. A partire dal 1° gennaio 2012, ogni lavoratore utilizza il sistema di calcolo contributivo per la quota pensionistica che corrisponde alle anzianità contributive che sono maturate a partire da quella data”.
Pensione, sistema contributivo, misto e retributivo: come funziona?
Il sistema misto per calcolare la pensione prevede l’applicazione del sistema retributivo per tutti i contributi che sono stati versati entro la data del 31 dicembre 1995, con un’aliquota del 2% sugli ultimi anni di retribuzione. Dal 1° gennaio 1996 si passa al sistema contributivo, con un accantonamento del 33% per ogni anno di retribuzione.
Questo valore viene poi moltiplicato per un coefficiente di trasformazione che aumenta all’aumentare dell’età in cui si va in pensione. Ad esempio, a 62 anni il coefficiente è del 4,770%, a 63 anni è del 4,910% e a 64 anni è del 5,060%. In pratica, all’aumentare dell’età di pensionamento, aumenta l’importo del trattamento pensionistico.
Lo stipendio medio annuo influisce sull’importo dell’assegno pensionistico. Un lavoratore con uno stipendio di 25 mila euro riceverà un assegno di circa mille euro al mese, mentre uno con uno stipendio di 35 mila euro riceverà circa 1.500 euro al mese. Il consiglio è di utilizzare il simulatore dell’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale per avere informazioni più precise sulla pensione.
Chi vuole dormire senza preoccupazioni di sorta, il consiglio è di prendere in considerazione gli elementi che consentono di percepire una pensione soddisfacente, che non sono due ma bensì tre. Il primo è universale e viene finanziato su base fiscale, il secondo è di natura previdenziale e dipende strettamente dall’attività lavorativa di ogni lavoratore e un terzo privato integrativo.